un Cuore Sportivo

domenica 30 marzo 2014

Defibrillatori, la legge obbliga i club sportivi. Ma la Corte dei Conti la blocca

Il decreto Balduzzi è stato varato nella primavera 2012, ma il provvedimento è stato fermato dai magistrati contabili. Allarme dopo un'indagine Assotutela: "Solo il 4% delle società possiede il dispositivo"

Sarà ritardata la discesa in campo dei defibrillatori. La norma di legge che ne rendeva obbligatorio il possesso da parte di ogni società sportiva entro il 2015, è infatti “ferma” alla Corte dei conti. Le 120mila società sportive dilettantistiche italiane tirano così un sospiro di sollievo, anche perché da una recente indagine di Assotutela, solo il 4 per cento di queste risulta già in possesso di un defibrillatore, mentre sono ancora meno quelle dotate di personale in grado di utilizzarlo. Il rischio, quindi, è di avere un’apparecchiatura salvavita ferma a prender polvere.

Fatto sta che la presenza in prossimità dello svolgimento di qualsiasi competizione sportiva di un defibrillatore portatile (detto anche Bld) utile a salvare vite umane in caso di arresto cardiaco, doveva essere resa obbligatoria per legge. Lo avrebbe stabilito l’articolo 7 comma 11 del cosiddetto decreto Balduzzi, varato il 26 aprile 2012. Ma il provvedimento è “fermo” alla Corte dei conti, per cui non esiste ancora una data certa relativa alla sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

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